- la regione pelvica
- la spina dorsale
- la muscolatura della schiena
- la regione addominale, in particolare, dovrà essere solo minimamente sollecitata, senza esercitare pressioni.
Tra i benefici:
- diminuzione dell’insonnia
- mantenimento di una corretta postura
- sollievo alle articolazioni relativamente al maggior peso da sostenere
- sollievo al collo e alla schiena provati dallo squilibrio dei muscoli e dalla relativa debolezza
- riduzione del gonfiore delle mani e dei piedi dovuto al ristagno di liquidi
- alleviare il frequente (in questi casi) dolore del nervo sciatico
- preparare i muscoli ad essere usati durante il parto
- migliora il tono muscolare
- favorisce una buona ossigenazione della pelle
- stimola la produzione di endorfine con benefici effetti sugli stati d’ansia.
Alcuni medici sconsigliano la pratica del massaggio durante il primo trimestre di gravidanza a causa dei forti cambiamenti fisici ed ormonali cui è soggetta la donna. Solo a partire dal secondo trimestre, infatti, la donna avrà acquisito dimestichezza con la gravidanza e potrà giovare delle sollecitazioni del massaggio. Sollecitazioni che non dovranno comunque essere mai troppo insistite per non causare disagio e dovranno essere accompagnate da un dialogo costante e rassicurante tra il terapista e la futura madre. Nel secondo trimestre il massaggio potrà essere effettuato una volta alla settimana per una durata variabile tra i 10 minuti e un’ora, nel terzo trimestre la frequenza dei trattamenti potrà anche raddoppiare. L’uso di lozioni durante il massaggio è ammesso purché siano inodori, nel rispetto della alta sensibilità olfattiva della donna in gravidanza.
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