martedì 9 dicembre 2008

Cellule staminali e cordone ombelicale

Le cellule staminali sono cellule "immature" in grado di riprodursi velocemente dando origine ad altre cellule staminali o a vari tipi diversi di cellule specializzate, a seconda delle necessità dell'organismo. Per questo motivo vengono spesso definite "cellule riparatrici del corpo".
Il sangue del cordone ombelicale contiene una grande quantità di cellule staminali "emopoietiche": le cellule staminali capostipiti di tutte le cellule mature del sangue (i globuli rossi, le piastrine, i globuli bianchi, ecc.). Queste cellule staminali vengono da tempo utilizzate a scopo terapeutico per la cura di diverse malattie del sangue, come le leucemie e i linfomi, e la ricerca scientifica degli ultimi anni sta offrendo prospettive di utilizzo sempre più interessanti che spaziano dalla terapia genica e tissutale al trattamento di patologie ereditarie quali diabete, ictus e malattie cardiache.
Le principali "fonti" di cellule staminali emopoietiche sono il midollo osseo e il sangue del cordone ombelicale.
Il prelievo dal midollo osseo comporta delle complicazioni e degli ostacoli legati per lo più all'intervento e alla compatibilità donatore/ricevente, talvolta anche molto difficili da superare; il prelievo del sangue del cordone è invece una pratica molto semplice, che viene effettuata a parto avvenuto e che non comporta nessun rischio né per la mamma né per il bambino.
Purtroppo però, nella maggior parte dei casi il cordone ombelicale viene gettato via al momento del parto, e con esso tutte le preziose cellule staminali che contiene.
Grazie alle moderne metodologie di crio-conservazione, è possibile conservare il sangue del cordone ombelicale, anche per molti anni, in speciali strutture definite "crio-banche".
In Italia sono state istituite una decina di banche pubbliche destinate alla raccolta del sangue del cordone ombelicale che viene donato dai genitori ad uso della comunità – si parla in questo caso di "donazione eterologa"-, ma la legge italiana al momento non consente l'istituzione di strutture private dedicate a questo scopo.
Ai genitori è però consentito di affidare privatamente il sangue del cordone ombelicale del proprio bambino e di conservarlo ad uso suo e della sua famiglia, rivolgendosi a strutture estere autorizzate.
In questo caso si parla di "donazione autologa": i genitori prendono contatto con la struttura che, oltre a fornire il servizio, li seguirà nelle procedure burocratiche previste dalla legge, e chiedono alla direzione sanitaria dell'ospedale italiano in cui intendono partorire (pubblico o privato) la relativa autorizzazione.
Se la madre decide di conservare le cellule per uso autologo (per il bambino o per i consanguinei), la sacca è inviata all'estero.
La sacca deve arrivare alla banca entro 36-48 ore dal prelievo e deve essere trasportata ad una temperatura stabile.
Una volta raggiunta la banca, il campione è sottoposto a controlli anti-virali e anti-batteriologici e poi viene crioconservato in speciali contenitori a -190°C in azoto liquido.
Sono molti i vantaggi della conservazione delle staminali del midollo: la possibilità di avere a disposizione, in futuro, delle cellule staminali perfettamente compatibili in quanto prelevate dallo stesso donatore su cui saranno utilizzate e quindi si evitano i problemi di rigetto.
Inoltre hanno il 25% di probabilità di essere compatibili con consanguinei.
Le staminali del cordone sono simili a quelle del midollo osseo, producono globuli bianchi, rossi e piastrine e sono utili per autotrapianti in caso di malattie oncologiche del sangue, come linfomi e leucemie. Inoltre sono utili per ricostruire tessuti e organi (retina, pelle, ecc.) e ultimamente si utilizzano anche per la cura di alcune patologie cardiologiche e, per il futuro, la speranza è che possano curare malattie come l'Alzheimer, il Parkinson e il diabete giovanile'.