martedì 14 ottobre 2008

I tacchi in gravidanza

I tacchi sono un simbolo molto forte di femminilità. E il motivo c'è: slanciano la silhouette e rendono i piedi più belli.
Ma portare i tacchi non è facile. Soprattutto in gravidanza!
Le dive con il pancione non perdono occasione per sfoggiare tacchi vertiginosi. Ma in gravidanza bisogna fare molta attenzione alle calzature.

Dal secondo trimestre il peso della pancia costringe a stare con il bacino in avanti e la schiena all'indietro.Di conseguenza, alcuni muscoli sono soggetti ad una contrazione innaturale, che può infiammare le terminazione nervose. Ecco perchè è importante scegliere il tacco giusto.

Il peso del corpo deve essere distribuito sul piede in modo bilanciato. L'equilibrio si ottiene con un tacco alto da 2 a 4 cm. Con misure superiori l'80, 90 per cento del peso finisce sulle punte , causando problemi alla schiena e rendendo instabile l'equilibrio, con il rischio di cadute.
Ma nemmeno con un tacco rasoterra si è al sicuro. Le ballerine, infatti spostano il baricentro troppo indietro, aumentando la curvatura della schiena. E le zeppe? Impediscono al piede di piegarsi correttamente, così si ostacola il ritorno del sangue venoso, la circolazione rallenta e le cavighlie si gonfiano.
Questo non significa dire addio ai tacchi: qualche volta si possono indossare, ma non puù di due ore consecutive.

lunedì 13 ottobre 2008

I benefici dell'olio d'oliva

Fu il grande nutrizionista Ancel Keys , gia negli anni 70, a mettere per primo in evidenza le virtù salutari dell'olio d'oliva: attraverso uno studio di 10 anni , condotto in 7 paesi, constatò come tra le popolazioni mediterranee, abituate a consumarne, l'incidenza dell'infarto o di altre malattie cardiocircolatorie fosse dicisamente più bassa rispetto ai paesi dove la dieta comprendeva soprattutto grassi animali.
La scoperta di Keys richiamò l'attenzione di tutti gli scienziati sull'olio d'oliva e da allora non passa anno, senza che si allunghi l'elenco delle sue virtù salutari.
Ecco solo alcune delle sue prerogative , ormai scientificamente verificate.
  • Riduce il coleseterolo LDL (quello "cattivo" coinvolto nella comparsa dell'arteriosclerosi)
  • Diminuisce significativamente il rischio d'infarto
  • Stimola le secrezioni digestive e a differenza del burro, non aumenta il tempo di permanenza dei cibi nello stomaco, nè causa il fastidioso fenomeno del reflusso
  • Favorisce la contrazione della cistifellea, frenando così la formazione di calcoli e migliorando l'assorbimento intestinale dei nutrienti
  • Combatte la stitichezza, contribuendo ad avviare i movimenti dell'intestino
  • Stimola la formazione del tessuto osseo
  • Agisce come antinfiammatorio perchè contiene una particolare sostanza che si comporta in modo simile all'iboprofen, principio attivo utilizzato in diversi farmaci antinfiammatori ed antidolorifici.

Buono per gli adulti, l'olio d'oliva è ottimo per i bambini che, per crescere bene e sviluppare al meglio i tessuti corporei devono assumere con i grassi circa il 30% delle calorie totali giornaliere. La leggerezza, la digeribilità e la particolare composizione lo rendono il condimento perfetto sin dal periodo dello svezzamento. Aggiunto alle pappe le rende più gustose e gradevoli al palato, ma anche più avanti, nel corso dello sviluppo, rimane il condimento ideale ed è dimostrato che 20 grammi di olio d'oliva (circa due cucchiai di minestra) nel corso della giornata sono una dose consigliabile per garantire ai bambini la crescita migliore.
Quale olio scegliere?
Si può peccare sulla superficialità puntando solo sulla notorietà della marca, oppure, al contrario, ricercare il prezzo più basso, convinti che gli oli d'oliva siano tutti uguali. Ma basta leggere l'erichetta per rendersi conto che ne esistono diverse categorie . Deve comunque rispondere a 3 requisiti:

  • Sia del tipo extravergine
  • sia in perfette condizioni di conservazione
  • incontri il gusto dei nostri piccoli

Al supermercato si possono trovare tre categorie diverse di olio d'oliva, distinguibili l'una dall'altra per la diversa denominazione:

  • Olio d'oliva extravergine: di gusto perfetto e bassa acidità, conserva tutto il suo patrimonio di vitamine e di aromi
  • Olio d'oliva: ottenuto miscelando olio di oliva raffinato (sottoposto a trattamenti chimici per eliminarne l'acidità, il cattivo odoro, il sapere imperfetto) con una certa quantità di olio d'oliva vergine
  • Olio di sansa di oliva è il livello di qualità più basso. La sansa è il residuo solido che rimane dopo aver spremuto tutto l'olio dalle olive

Mangiare in gravidanza

Mantenere una corretta ed equilibrata alimentazione, per non aumentare di peso oltre il normale e previsto incremento, è un obiettivo primario in gravidanza. Questo significa che, al contrario di quanto afferma la tradizione popolare, non si deve mangiare per due.
L'iperalimentazione, infatti, cui la donna va spesso incontro, sia per un reale aumento dell'appetito sia per le credenze diffuse è dannosa, ma anche ipoalimentarsi non è positivo e porta con sé ripercussioni sullo stato di salute della madre.
In sostanza la crescita di peso in un soggetto normopeso dovrebbe essere intorno ai 12-13 kg. I pasti devono essere preferibilmente piccoli e frequenti evitando lunghi periodi di digiuno durante la giornata e la notte. Meglio poi mangiare lentamente, evitando così l'ingestione di aria che può dare senso di gonfiore addominale, e distribuire i cibi più calorici al mattino ed a pranzo.
COSA MANGIARE
Secondo gli esperti l'alimentazione in gravidanza deve essere varia senza che sia vietato a priori alcun alimento. È bene però, come premesso, assumere una corretta quantità di calorie e fare una scelta qualitativa degli alimenti. Gli zuccheri complessi (pane, pasta, riso, cereali, legumi) devono essere preferiti a quelli semplici (dolci, bibite), è meglio però limitare il consumo di cereali molto raffinati, dando la preferenza ad alimenti integrali, che oltre a dare un maggior senso di sazietà, facilitano le funzioni intestinali, migliorano l'equilibrio glicemico, rallentano l'assorbimento di colesterolo e ne aumentano l'eliminazione.
Può essere utile includere nella dieta le proteine, preziose per l'accrescimento fetale: carne (meglio quella bianca), pesce, uova, soia, latte, formaggi e legumi. Le carni apportano proteine nobili, ferro e vitamine. Sono da preferire quelle magre tipo vitello, vitellone, manzo magro, pollo, tacchino, coniglio, maiale magro, cucinate alla griglia o al forno o tipo scaloppine o in umido.
Tra i pesci meglio quelli magri tipo sogliola, merluzzo, nasello, trota. Evitare invece i pesci conservati sott'olio o in salamoia e limitare il consumo di molluschi o crostacei in quanto ricchi di colesterolo e sodio. Le uova, ricche di proteine nobili, vitamine (A, B1, B2) e di sali minerali (ferro, potassio, zolfo, magnesio), dovrebbero essere cucinate alla coque o in frittata cotta al forno e senza condimenti.
Quanto ai latticini sono indispensabili per il loro contenuto in calcio, se il latte non dovesse essere tollerato è possibile consumare lo yogurt che ha analogo valore nutrizionale mentre tra i formaggi sono preferibili quelli freschi tipo mozzarella, ricotta vaccina magra, crescenza. Si tratta di alimenti comunque anche ricchi di grassi, non bisogna perciò abusarne. Come condimento è meglio l'olio extravergine di oliva mentre il consumo di burro e margarine deve essere ridotto al minimo. Frutta e verdura, anche cotta, possono essere assunte in qualsiasi momento della giornata, come bevanda è suggerita l'acqua oligominerale naturale, bevuta in modica quantità durante i pasti e molta fuori pasto.
COSA NON MANGIARE
Sono assolutamente da evitare gli alcolici e da limitare le bevande nervine come il caffè, il the e la cioccolata. Altre cose a cui è meglio rinunciare sono i salumi e gli insaccati in genere, la carne cruda, i molluschi e la selvaggina soprattutto per prevenire l'infezione da toxoplasmosi, che si trasmette al feto, in donne non immuni. È opportuno poi lavare bene la verdura che si consuma cruda, possibilmente con del bicarbonato, e sbucciare sempre la frutta. Per quanto riguarda la nausea, tipico fenomeno della gravidanza, si consiglia di mangiare al mattino cibi secchi croccanti tipo crackers, fette biscottate, pane tostato ed evitare cibi ricchi di acqua o liquidi.