martedì 19 gennaio 2010

La respirazione nel parto

Durante il travaglio arriva il momento in cui la futura mamma deve mettere in pratica le tecniche di respirazione e rilassamento apprese nel corso della gestazione.
All'inizio della prima fase delle doglie le contrazioni sono lievi e consentono di respirare profondamente.
Una delle funzioni più importanti dei corsi pre-parto è proprio quella di insegnare alle future mamme, quali siano le migliori tecniche di respirazione al fine di rendere il dolore più sopportabile.
Alcune delle metodologie illustrate prevedono l'aiuto del partner o della persona che assiste al parto anche se solitamente la donna sceglie di impiegare quelle modalità che non richiedono alcun aiuto esterno.Man mano che il travaglio procede le contrazioni si intensificano e con esse anche il dolore quindi viene spontaneo accelerare il ritmo del respiro.
Il primo esercizio da svolgere per prendere consapevolezza del proprio corpo è quello di appoggiare le mani sulla parte inferiore della pancia cercando di respirare il più lentamente possibile.
Bisogna inspirare in profondità, percepire le proprie narici che si dilatano filtrando l'aria per poi espirare attraverso la bocca sentendo il proprio addome gonfiarsi nell'inspirazione per poi abbassarsi nell'espirazione proprio come un'onda che prima giunge alla spiaggia e poi si ritira nuovamente nel mare.
Questo è senza dubbio l'esercizio migliore per sintonizzarsi con il proprio corpo ed in particolare con il proprio utero durante il travaglio e consente un buon rilassamento sin dai primi momenti.
Avventurandosi nelle contrazioni più forti invece si consiglia di accompagnare ognuna di essa con il respiro, nel momento in cui se ne percepisce il sopraggiungere ci si impegna in una sorta di profondo respiro di benvenuto per poi espirare piano piano.
Con l'allontanarsi della contrazione è importante espirare a fondo come se si stesse ripulendo il proprio corpo soffiando fuori la sensazione di dolore provata. Questa sorta di respiro di sollievo è importante perchè aiuta a rilassare il corpo tra una
contrazione e l'altra riposando la partoriente dopo lo sforzo appena eseguito e segnalando a chi assiste che quello è il momento migliore per comunicare con lei o per farle cambiare posizione.
Bisogna abituarsi a concepire il respiro come naturale anche in situazioni di sforzo, cercando di non opporsi al dolore ma di accompagnarlo respirando profondamente.
Quando le contrazioni raggiungeranno il proprio apice probabilmente la futura mamma sentirà la necessita di respirare con la parte alta del torace rendendo il respiro più rapido ma per forza di cose anche più superficiale per via dei brevi tempi tra una contrazione e l'altra.

Il post-parto

I disturbi che si manifestano dopo la nascita del bebè sono normali e destinati a sparire in breve tempo.
Il parto è, infatti, una grande "emozione", ma anche grande fatica per la mamma. E' normale che dopo aver partorito, la donna accusi oltre a un po' di stanchezza, anche qualche piccolo disturbo.
Nessun allarme però, sono inconvenienti destinati a sparire in breve tempo da soli e con l'aiuto di qualche piccola accortezza.
  • Uno dei disturbi che possono manifestarsi subito dopo il parto è il mal di testa. Durante la fase espulsiva, un'eccessiva tensione dei muscoli della nuca provoca la cosiddetta cefalea muscolo-tensiva, che può essere curata con l'assunzione di un analgesico. Il travaglio richiede un notevole dispendio di energie ed è normale che in questa fase l'organismo bruci il glucosio a disposizione. Questo può provocare il calo ipoglicemico, che può causare anche mal di testa. In questo caso basta fornire nuova energia all'organismo attraverso l'alimentazione (pane, fette biscottate, cereali).
  • In circa la metà dei parti viene praticata l'episiotomia, una piccola incisione del perineo che viene suturata subito dopo la nascita del piccolo. Quando viene meno la leggera anestesia effettuata prima di applicare i punti, la mamma può sentire fastidio, indolenzimento e un leggero bruciore. Ma tutto rientra nella norma. L'unica accortezza è quella di lavarsi usando saponi per l'igiene intima blandamente disinfettanti ed emollienti. Nel giro di qualche giorno i punti non si faranno più sentire.
  • Lo sforzo richiesto durante il travaglio affatica tutti i muscoli, quindi è normale sentirsi dopo il parto stanche e indolenzite. Chi subisce l'impegno più intenso è senza dubbio la schiena, i cui muscoli possono risultare doloranti anche dopo qualche giorno di distanza dal parto.

Per evitare questi disturbi, o almeno per alleviarli, preparatevi al parto con lo stretching, lo yoga o il nuoto. Queste attività allenano i muscoli ad allungarsi e a sopportare trazioni e stress prolungati, e inoltre abituano anche a una respirazione più regolare, utile durante le fasi del travaglio.

Lampade UVA in gravidanza

Andare al mare con il pancione potrebbe essere davvero una buona idea. Alcune mamme però pensano che fare qualche seduta dall'estetista per un lettino o una doccia abbronzante sia indispensabile per proteggersi dal rischio di eventuali scottature durante la successiva esposizione al sole. Non c'è niente di più falso perché questa convinzione, oltre che ad essere potenzialmente dannosa, non ha però nessun fondamento scientifico.
Le lampade UVA possono infatti favorire la comparsa del cloasma chiamato comunemente maschera gravidica caratterizzata dalla comparsa di brutte macchie scure sul volto. I
noltre a differenza degli UVA emessi dal sole, che agiscono colorando e sollecitando la produzione della melanica, gli UVA della lampade artificiali agiscono solo da abbronzante, non ispessiscono lo strato corneo, che è la parte più superficiale della pelle, e non riducono il pericolo di scottarsi.
La lampada non ha particolari controindicazioni durante la gravidanza. Ovviamente è bene non esagerare. Rimangono tutte le precauzioni che è buona norma seguire durante l’esposizione anche quando non si è in gestazione ( adeguata protezione della cute, esposizioni non troppo prolungate, assenza di patologie cutanee e non che possono essere esacerbate con la lampada solare e nel caso di gravidanza avanzata evitare la posizione supina per evitare bruschi cali di pressione).
Quando invece ci si espone al sole si deve sempre usare la giusta crema protettiva. Ricordiamoci poi che non bisogna mai eccedere nell'esposizione evitando le ore più calde della giornata dalle 11:00 alle 16:00.
Se proprio non riuscite a rinunciare ad una tintarella "artificiale" anche in dolce attesa, cercate di rispettare alcune norme base di sicurezza.
Accertatevi che le apparecchiature abbiano il marchio CE esposto che ne attesta la sicurezza e non fate mai più di una seduta a settimana. Evitate le docce solari che vi obbligano a stare in piedi per lungo tempo il che potrebbe procurarvi una momentanea perdita dei sensi.