giovedì 30 luglio 2009

Il dolore del travaglio

Il dolore, nel travaglio, costituisce una delle grandi paure della gravidanza e uno dei problemi che molto spesso dettano il comportamento della donna di fronte alla nascita.
Il dolore ha due componenti:

  • Una attuale, che è data dalla percezione fisica del dolore, che si genera in una zona del nostro corpo e viene trasmessa al cervello;
  • l'altra, futura, è data dalla “paura del dolore che deve venire”, da una aspettativa ansiosa e talvolta angosciante del dolore stesso.

Questa seconda componente è la più difficile da controllare e sopportare, perché abbraccia un lungo periodo di tempo. Essendo il dolore da parto una sensazione spiacevole, è chiaro come fino ad oggi, dagli albori della storia, si sia messo il massimo impegno per combatterlo.
Occorre quindi che si guardi a questa realtà con lucidità e serenità senza crearsi drammi o provocare angoscia, ma anche senza determinare false aspettative.
Un certo dolore durante il travaglio e il parto c'è, ma ben sopportabile e accettato senza grandi problemi dalla maggior parte delle donne.
La posizione da tenere durante il travaglio è una cosa assolutamente soggettiva infatti quasi tutte le strutture ospedaliere consentono alla partoriente di compiere qualsiasi movimento preferisca.

In particolare, a dispetto di quanto siamo portate a credere, non occorre affatto rimanere inchiodate a letto tutto il tempo, anzi è provato che la posizione supina presenti precisi inconvenienti per il bambino.
L'utero infatti, che in questa posizione non ha la classica forma a uovo, si deforma in modo innaturale e potrebbe comprimere le grosse vene rendendo difficoltoso o riducendo lo scambio di sangue con il bambino attraverso la placenta.



  • Nelle prime fasi del travaglio la partoriente solitamente prova maggiore benessere stando in piedi (posizione che tra l'altro aiuta il bambino a scendere grazie alla forza di gravità) o camminando appoggiandosi al muro ad un mobile o al compagno durante la contrazionE. Dondolare ruotare o inclinatre il bacino può rivelarsi molto utile. E' consigliabile anche mettersi in ginocchio o accovacciate con i talloni che toccano terra e le ginocchia divaricate in una posizione che ricorda una rana in modo da concedere al bambino il massimo spazio possibile nel bacino.

  • Un'altra posizione consigliata per agevolare la discesa del bimbo è quella carponi, particolarmente indicata per alleviare il mal di schiena e consiste nel mettersi a quattro zampe con le mani distanziate alla larghezza delle spalle prestando particolare attenzione a non inarcare la schiena. Da questa posizione facilmente verrà poi spontaneo piegarsi in avanti appoggiando gli avambracci sul pavimento. Anche questa posizione per la sua prerogativa di allontanare il bimbo dalla colonna vertebrale aiuta ad alleviare il dolorealla schiena.

L'ostetrica

L'ostetrica è una professionista che dedica la sua arte ed il suo sapere alla donna, al bambino e alla coppia.
Nell’arco dei nove mesi, però, uno dei ruoli fondamentali per la gestante lo ricopre l’ostetrica che non ha solo il compito di assistere al travaglio ed al parto della donna, perché è quella persona che più delle altre aiuta la gestante a capire ogni tappa fondamentale ed ogni meccanismo della gravidanza.
Le ansie, le paure sono tantissime per una donna incinta, soprattutto se primipara, e l’ostetrica ha il compito di rassicurarla ed accompagnarla in questo cammino, spiegando ciò che le succede dal punto di vista fisico ed emotivo: la trasformazione del corpo, come si adatta il suo organismo a quello della presenza del bambino, i momenti di pianto, le nausee, le voglie.
Tutte domande a cui, solo un’esperta, può dare risposta.
L’ostetrica deve avere un approccio completo e globale alla madre, e al bambino dopo la nascita di modo che il momento della gravidanza, fino al post parto possa essere vissuto con armonia per infondere tranquillità al piccolo che sta per nascere.
In molte regioni d’Italia si sta sempre più diffondendo, fortunatamente, l’idea dell’assistenza continua dell’ostetrica alla gestante per facilitare i processi e prestare ancora più attenzione alla salute della donna in gravidanza.
E' una persona importante Che durante il difficile periodo del travaglio vi aiuterà e vi supporterà nel dolore.
Accoglierà nelle sue mani il vostro bambino e ve lo porgerà affinché possiate vederlo, toccarlo, stabilire con lui il primo rapporto d'amore figliale.
Vigilerà su di voi nel periodo del post-partum e del puerperio accertandosi che tutti i fenomeni involutivi fisiologici si verifichino.
Vi supporterà nei momenti di crisi e di sconforto che nel periodo di degenza in ospedale spesso avvengono.