venerdì 5 ottobre 2012

Yoga Pre-parto


Lo yoga pre-parto: un percorso di esercizi pre-parto che si giova delle conoscenze di una disciplina millenaria e attenta alla persona in ogni suo aspetto come lo yoga. E' un sistema per affrontare in modo ottimale i mesi della gravidanza.
Grazie ad insegnamenti provenienti direttamente dalla disciplina dello yoga si segue un percorso integrato che insegna alla donna in gravidanza come vivere serenamente i cambiamenti (fisici ed emotivi) che la gravidanza porta con sé. Il percorso yoga è incentrato soprattutto sulla pratica e sull’esperienza di esercizi fisici ad hoc, volti a conoscere e fare propri degli strumenti utili ad alleviare in maniera naturale le tensioni che si manifestano con la gravidanza che modifica gli equilibri posturali della donna (tensioni a carico della colonna vertebrale, lombalgie e sciatalgie); tecniche di respirazione, utili alla donna come strumento per confrontarsi e gestire al meglio i propri stati d’animo (padronanza tecnica che si rivela poi fondamentale nel momento del travaglio per affrontare il dolore con la capacità di non creare ulteriori tensioni che non farebbero altro che aumentare le sensazioni di sofferenza e paura); tecniche di meditazione per rilassare le tensioni più profonde; momenti di approfondimento teorico-pratici, di aiuto alla donna per affrontare e conoscere meglio ogni tematica legata alla gravidanza (dall’ alimentazione alla cura di sé, dalle tecniche di massaggio in cui è coinvolto anche il partner ad aspetti di anatomia e fisiologia).
A questi esercizi e tecniche di yoga va aggiunta la fondamentale importanza del lavoro di gruppo: donne in gravidanza che si confrontano con altre donne, che vivono la gravidanza non come momento o espressione di una tensione personale ma come terreno di scambio esperienziale e sostegno reciproco.

Lo yoga pre-parto è una soluzione per vivere ed alleviare lo stress psico-fisico-emotivo della gravidanza ed arrivare vivere questo periodo, e infine il momento del parto, con serenità e consapevolezza.
Un mito da sfatare è quello che lo yoga sia una disciplina per acrobati e contorsionisti. Qualunque donna, con qualsiasi esperienza o anche senza esperienza, può seguire un corso di yoga pre-parto.


Alcuni istruttori di Yoga consigliano di iniziare un corso di Yoga preparto dopo la 16ª settimana di gravidanza, ovvero quando il corpo dovrebbe essersi adattato ai cambiamenti ormonali.


I corsi Pre-Parto


Di cosa si tratta? 
Di una serie di incontri a cadenza settimanale tenuti, in genere a partire dal terzo trimestre, presso la struttura ospedaliera che ospiterà la gestante al momento del parto. ‘Insegnanti’ sono proprio le ostetriche dell’ospedale, che nel corso degli incontri, di solito organizzati nell’arco di tre mesi, forniscono alle donne tutte le informazioni necessarie ad affrontare il parto con consapevolezza e tranquillità.
Non solo: le lezioni ‘pratiche’ sono un’ottima occasione per familiarizzare con le tecniche di respirazione che possono alleviare i dolori del travaglio e con le posizioni che aiutano la futura mamma a sopportare il peso del pancione nel corso del terzo trimestre. Soprattutto, il corso è un’occasione d’incontro in cui le future mamme condividono emozioni, aspettative, ansie e timori.
È utile perché… 
Gravidanza e parto sono due argomenti delicati, su cui circolano tante informazioni distorte e false credenze, che alimentano ansie e paure senza essere supportate dall’evidenza medica. Lo scopo del corso è fornire alla futura mamma dati di fatto e infonderle fiducia sulla sua capacità di affrontare la situazione nel migliore dei modi..

I vantaggi sul piano fisico… 
Alcuni corsi prevedono solo incontri informativi, altri anche lezioni dedicate all’attività fisica, con esercizi che aiutano le future mamme a tenere sotto controllo i disturbi tipici della gravidanza, come mal di schiena, gonfiore alle gambe e aumento eccessivo di peso. Durante gli incontri, inoltre, le donne possono sperimentare le posizioni che trovano più comode e che vorrebbero adottare nel corso del travaglio e del parto.
...e su quello psicologico 
Essere ben informate sulle modalità del parto e sugli eventuali interventi medici che potranno essere necessari permette alle future mamme di mantenere il controllo della situazione, combattendo l’ansia. Vivere da protagoniste un evento importante come la nascita del proprio bambino - e non subirlo passivamente - è un’esperienza molto gratificante, che rafforza l’autostima.

Una lezione tipo 
Gli incontri, che comprendono una parte informativa e una dedicata all’attività fisica, di solito durano due ore. Nella prima mezz’ora, le partecipanti e l’operatrice si siedono in circolo e parlano, esprimono dubbi, confrontano opinioni ed esperienze. Nella seconda parte dell’incontro, inizia la fase del ‘allenamento’ fisico: alle future mamme vengono suggeriti esercizi dolci ispirati allo stretching o alla yoga, che possono essere suggeriti dall’operatrice o dalle stesse partecipanti. Diversa è invece la struttura degli incontri dedicati esclusivamente all’informazione. Sono aperti alle coppie e non soltanto alle future mamme, possono avere una durata di tre ore e tenersi la sera, oppure sono incontri intensivi di diverse ore e vengono organizzati nel corso del fine settimana. Le operatrici rispondono alle domande delle coppie e forniscono loro tutte le informazioni utili sulla gravidanza, il parto, i pro e i contro delle tecniche di analgesia farmacologiche o naturali, l’allattamento, le cure neonatali e così via.




mercoledì 29 febbraio 2012

Gli involtini di Spinaci: Le polpette di Shrek

Per i bimbi che in genere non apprezzano la verdura ecco una ricetta simpatica e molto prelibata: le polpette di Shrek, ossia gli involtini di spinaci.
La ricetta delle polpette di Shrek, ossia gli involtini di spinaci, attireranno anzitutto con il loro nome l’attenzione del bambino, che trovandole poi abbastanza simpatiche ed innocue alla vista, non potrà a fare a meno di mangiarle.
Ingredienti per 4 porzioni:
  • 4 grandi foglie di spinaci;
  • 80 gr. di pan carré raffermo;
  • 250 gr.di spinaci;
  • 50 gr. di parmigiano grattugiato reggiano;
  • sale a piacere;
  • 25 gr. di burro.
Cuocere a vapore gli spinaci dopo averli puliti con attenzione; tagliare il pan carré a dadini e friggeteli nel burro dolcemente; in una ciotola mescolare gli spinaci cotti, i dadini di pane ed il parmigiano, aggiustando infine di sale a piacere;scottare in acqua bollente per qualche minuto le grandi foglie di spinaci, quindi scolarle e stenderle delicatamente su un piano. Riempire con l’impasto preparato e chiuderle formando delle pallottole grosse come un uovo; porre quindi in una teglia da forno le palline, cospargendo completamente di parmigiano;
gratinare le polpette in forno caldo a 200° C;
Buon appetito!

mercoledì 1 febbraio 2012

Si allatta con l'influenza?


La sindrome influenzale non è una controindicazione all'allattamento. Se le condizioni generali della mamma influenzata non solo tali da comprometterne lo stato di salute è opportuno che continui ad allattare.

Il virus influenzale è diffuso in tutto l'organismo e quindi anche nel latte, però la trasmissione dell'infezione avviene soprattutto per via "aerea", attraverso delle piccole goccioline di vapore che emettiamo con la respirazione. È quindi possibile, quando si ha l'influenza, ridurre il rischio di contagio mentre si allatta mettendo, per esempio, una mascherina di carta o di stoffa sulla bocca.

La credenza che il virus passi attraverso il latte che, quindi, diventa nocivo è dura a morire al punto che in piena psicosi da influenza suina è stato addirittura necessario che la Lega per l'Allattamento Materno, organizzazione di volontariato internazionale, ha dovuto diffondere un comunicato stampa proprio sull’argomento per rispondere alla valanga di donne tutte attanagliate dallo stesso dubbio.

Le mamme influenzate perciò possono tirare un sospiro di sollievo e allattare il piccolino. Un’unica indicazione: fare attenzione ai farmaci assunti per curarsi.

Viaggiare in aereo con i Bambini


Viaggiare con dei bebé non è sempre facile, soprattutto se si tratta della prima volta.
Il vostro bimbo ha giusto qualche mese o addirittura qualche settimana di vita, e dovete già prendere l'aereo. In effetti siete magari rientrate in patria per partorire o rientrate per presentare il vostro adorabile cherubino alla famiglia. E anche se partite semplicemente in vacanza, eccovi qualche consiglio per aiutarvi a viaggiare più serenamente
A partire da quando può viaggiare il bebé?
Non c'è una precisa età alla quale il bebè può viaggiare, dovrete dunque ascoltare il consiglio del vostro pediatra. Per chi ha appena partorito : a voi decidere quando viaggiare in base alla vostra forma fisica e alla durata del viaggio. Resta comunque imperativo fare in modo che il bebé beva in maniera regolare durante tutta la durata del volo. Mettiamo l'accento sull'importanza di farlo bere durante il decollo e l'atterraggio per permettergli di deglutire bene e dunque evitare i dolori alle orecchie.
Fino all'età di due anni non è obbilgatorio comprare un biglietto che dia diritto a un posto in aereo (ma attenzione ! in questo caso avrete diritto a una quantità di bagagli limitata), e il bebé potrà viaggiare in braccio a voi e avrà diritto a una "culletta" (il cui uso è limitato per i bebé di taglia grande, perchè questo lettino misura circa 70 cm, e sostiene un peso di circa 10 chili) che la vostra compagnia aerea vi metterà a disposizione.

I neonati e il Freddo


Gennaio e febbraio sono mesi freddi ma non per questo dovete tenere in casa i bambini. Questo vale anche per i neonati. Tra le 13 e le 14, le temperature sono più alte, è questo il momento giusto per andare a fare una passeggiata e fargli respirare aria pulita, stimolarli con la luce del giorno e sollecitare l'attenzione con gli impulsi che vengono dall'ambiente esterno.
Ecco alcuni consigli:
  • Ricordatevi che in casa, anche in inverno, bisogna arieggiare bene le stanze proprio per cambiare aria e umidificare l'ambiente perché il riscaldamento tende a seccare l'aria e questo può danneggiare l'apparato respiratorio asciugando il muco che lo ricopre.
  • L'aria secca inoltre ritarda l'abbattimento al suolo delle particelle cariche di agenti infettivi che sono sospese nell'aria. L'umidità invece le rende più pesanti e ne favorisce la caduta.
  • Come rendere l'aria di casa più umida? Semplice, basta appoggiare due asciugamani di spugna bagnati sopra il radiatore e sostituirli quando sono asciutti. Oppure potete usare