lunedì 30 marzo 2009

Ginnastica per bambini

Il tempo, non basta mai, soprattutto, quando in casa c'è un piccolo da seguire.
E così, ritagliare uno spazio per accompagnare il bambino in palestra è un'utopia per molte mamme.
Un'alternativa c'è. Fare ginnastica a casa assieme a lui, unendo attività fisica, gioco e divertimento. Ecco suddivisi per età, gli esercizi più utili e divertenti da provare subito.
Fino a 12 mesi.
Con questo esercizio il divertimento è assicurato per entrambi.
Bisogna sedersi su un materassino con le ginocchia piegate , sdraiare il bambino a pancia in giù sulle tibie e reggerlo saldamente sotto le ascelle. Poi, si sollevano i piedi, contraendo l'addome e si rilassa il colle, appoggiando il mento al petto. Da questa posizione si rotola all'indietro facendo aderire bene la schiena al materassino, e si ritorna alla posizione di partenza. Questo rotolamento serve al bambino per sviluppare il senso dell'equilibrio, senza correre alcun rischio perchè è stretto al corpo della mamma. Ed è utilissimo alla mamma per rinforzare i muscoli della schiena e gli addominali. Perchè sia efficacie, però, non sid eve mai arrivare ad appoggiare la testa a terra ed usare la spinta delle gambe.
Fino a 2 anni.
A questa età il piccolo è in grado di partecipare più attivamente alla ginnastica. Un ottimo esercizio è il cavalluccio. Si fa saltare il bambino sulle ginocchia, reggendolo sotto le ascelle. E' un gioco che costringe il bambino, per rimanere in equilibrio, a contrarre i muscoli addominali e quelli della schiena. E nello stesso tempo, permette alla mamma di rinforzare i muscoli delle cosce e dei polpacci.
Fino a 4 anni.
Un altro esercizio divertente è la bicicletta. Si esegue in coppia, sdraiati uno di fronte all'altro, con le gambe sollevate e le piante dei piedi appoggiate le une alle altre. La difficoltà è riuscire a pedalare mantenendo il ritmo. Si conta lentamente fino a 10 e poi si fa una piccola pausa e si riprende, ripetendo per 5 volte . L'esercicio aiuta sia il bambino sia la mamma a migliorare la coordianzione , a rinforzare i muscoli delle gambe e gli addominali.
Dai 4 anni in poi.
Dopo i 4 anni gli esercizi da fare in coppia sono molti. Uno molto utile, per esempio, è la vogata doppia. Ci si mette seduti, uno di fronte all'altro, con le piante dei piedi a contatto. Ci si prende per le manie , con un movimento alternato, si stendono le braccia in avanti flettendo la schiena e cercando di raggiungere le punte dei piedi con le dita.
Poi si risale piegando i gomiti all'esterno, come per imitare il gesto della vogata. Quando uno si abbasso, l'altro è ritto con la schiena e viceversa. Si ripete l'esercizio in modo che ciascuno faccia 20 flessioni. Grazie a questi movimenti, il bambino e la mamma rinforzano i muscoli della schiena e quelli delle braccia. Inoltre si allungano le fasce muscolari dietro alle gambe.

Paura del buio

Per molti bambini, a partire dai 2-3 anni di età, il mondo pullula di minacce immaginarie: dall'uomo nero al coccodrillo, ai mostri sotto al lettoo negli angoli bui.
Come rassicurarli?
Se la paura del buio o un brutto sogno impediscono al bambino di dormire, coccole e rassicurazioni lo aiuteranno a calmarsi.
L'importante è non portarlo nel lettone: sarebbe un modo per enfatizzare troppo la cosa.
La paura, infatti, come la rabbia e la gioia, è semplicemente un emozione primaria.
Appartiene a tutti ed ha anche una funzione: senza, infatti, ci esporremmo ad inutili pericoli.
Da evitare, invece, reazioni che possono farlo sentire in colpa come "Ma dai, non ti vergogli??". Come pure gli avvilenti confronti con bambini piu coraggiosi o le frasi come "Dai che ormai sei grande".
Queste paure infatti, non si giudicano: verso i 6-7 anni, spariranno da sole.
Se il bambino è molto impressionabile però, bisognerebbe cercare di non esporlo a scene paurose ed anche evitare di parlarne in casa, ad esempio commentando episodi di cronaca nera visti nel TG.
Occorre poi capire con chiarezza quali sono le paure del nostro bambino, facendosi spiegare nei dettagli cosa lo spaventa. Per esorcizzare le sue paure si potrebbero fare dei disegni, da colorare poi insieme, con gli acquarelli o con i pastelli: in questo modo lo stimolo ansiogeno perde le sue caratteristiche negative e diventa un innocuo gioco da fare insieme ai genitori.
Più i genitori si mostrano sicuri di sé, per niente spaventati, più il bambino riesce ad elaborare la sua paura ed a cacciare i mostri della notte dalla sua vita.
Accendere una piccola luce notturna, tenere aperte le serrande se si vive in una zona luminosa, può essere di grande aiuto per i momenti più difficili.
Se neanche questo è d’aiuto, si può cercare di spostare i mobili della cameretta, con l’aiuto del bambino, per cercare di togliere gli oggetti che lo spaventano nel buio.
Infine, l’ultima possibilità prima di cercare un aiuto professionale, è quella di stare accanto al bambino o durante l’addormentamento ed andare sul suo letto ogni volta che si sveglia, (per poi tornare sul proprio quando si è addormentato).