martedì 22 dicembre 2009

Il singhiozzo

Il singhiozzo, nei neonati come negli adulti, è dovuto ad una brusca contrazione involontaria del diaframma, il muscolo a forma di ombrello che divide il torace dall'addome. Si tratta di un fenomeno molto frequente tra i bebè, che può apparire anche più volte nel corso della giornata.
Solitamente il singhiozzo si sviluppa nei momenti più concitati, ad innescarlo può contribuire ad esempio un lieve colpo di freddo o la rapida distensione delle pareti dello stomaco durante il pasto, se il piccolo ha poppato con una particolare voracità.
Si tratta quindi di un fenomeno frequente e che in genere non desta grosse preoccupazioni, ma se si verifica con eccessiva frequenza è il caso di sentire il parere di un pediatra.
Se si verifica più di due volte al giorno, allora potrebbe non più ritenersi fisiologico: il parere di un esperto ci aiuterà a capire la natura del problema.

Anche i bimbi nervosi, soggetti a crisi di pianto hanno spesso il singhiozzo: durante il pianto, infatti, vengono ingurgitate grandi quantità d'aria.
Se il singhiozzo non passa in 20 minuti si può dare al piccolo qualche goccia di acqua oligominerale con un cucchiaino; oppure provocare uno starnuto magari solletticargli il nasino (lo starnuto fa distendere il diaframma) senza mai tappargli le narici (efficace con gli adulti, può innervosire invece un neonato).
Un altro modo per fargli passare il singhiozzo può essere quello di attaccarlo al seno: la deglutizione infatti stimola il diaframma a contrarsi, ripristinando la condizione normale. Altri metodi 'dolci' consistono nel fargli un massaggio alla schiena tenendolo in posizione verticale, oppure a pancia in su sulle ginocchia e cullarlo con dolcezza.