mercoledì 18 marzo 2009

Il ferro in gravidanza

Stanchezza, pallore, irritabilità e fiato corto sono sintomi che in gravidanza possono segnalare un problema di anemia da carenza di ferro.
Poiché la crescita del nascituro, soprattutto durante il secondo e terzo trimestre ne richiede grandi quantità, è abbastanza frequente che l'organismo materno si trovi impoverito di questo minerale, soprattutto se le sue riserve erano già carenti all'inizio dell'attesa e se la dieta non è ben bilanciata. Il disturbo riguarda il 40% circa delle future mamme.
Può essere risolto adottando un'alimentazione più ricca di ferro e, se necessario, integrandola con un'opportuna supplementazione.
Buone fonti di ferro vegetali si trovano nella carne magra, fagioli cotti, sardine in scatola, cereali per la prima colazionem, fichi secchi, carne scura di tacchino, semi di sesamo, verdura fresca cotta, ortaggi verdi e frutta secca.
L’assorbimento del ferro è potenziato se unito all’assunzione di vitamina C, presente nella frutta fresca e nella verdura. Il tè contiene tannino, il quale può inibire l’assorbimento del ferro, perciò è da evitare da un’ora prima a un’ora dopo i pasti.
Molti medici prescrivono di routine integratori di ferro, i quali tuttavia potrebbero essere superflui, a meno che un esame del sangue dimostri uno stato di anemia. Di norma, i livelli di ferro scendono durante la gravidanza, a causa di una maggiore diluizione del sangue.
Alcune donne optano per un supplemento di ferro naturale, come il Floridix, disponibile in negozi di alimentazione naturale.
Ecco cosa sapere e come regolarsi:
  • Nel corso della gravidanza, un calo dei livelli di emoglobina è assolutamente normale e non patologico, se si mantiene entro certi limiti
  • In assenza di altre patologie, l'anemia in gravidanza di solito è dovuta a carenze di ferro. Per accertarlo occorre misurare il livello di ferritina nel sangue. È bene in ogni caso misurare i livelli di ferritina tre volte nel corso della gravidanza.
  • Salvo casi molto gravi, l'anemia in gravidanza non è dannosa per il feto, ma solo per la mamma a cui provoca debolezza, irritabilità e stanchezza.
  • Occorre adottare una dieta ricca di ferro, favorendo alimenti come la carne, il pesce, le uova, i cereali e i legumi. Il ferro contenuto nella carne, nel pesce e nelle uova è più facilmente assimilabile, quello contenuto nei vegetali deve essere accompagnato dal consumo di vitamina C per favorirne l'assimilazione (basta una spremuta d'arancia).
  • Se la dieta da sola non è sufficiente, si può ricorrere a integratori di ferro. I più assimilabili sono quelli che contengono ferro trivalente, la stessa forma chimica del minerale presente nel nostro sangue.
  • Gli integratori andrebbero assunti a digiuno, lontano dai pasti. Possono dare bruciori di stomaco e stitichezza o eccessiva motilità intestinale. In questi casi possono essere assunti a stomaco pieno, per ridurre il fastidio, o accompagnati da un antiacido.
  • Nei rari casi in cui la futura mamma non riuscisse a tollerare il ferro per bocca, è possibile assumerlo per endovena.
  • Nello 0,5% dei casi l'anemia in gravidanza non è dovuta a carenza di ferro ma alla presenza di pochi globuli rossi di dimensioni eccessive, l'anemia megaloblastica. In questi casi è utile assumere acido folico per tutto l'arco della gravidanza.

martedì 17 marzo 2009

L'inserimento all'asilo

L'inserimento al nido di un figlio è un argomento sicuramente delicato che coinvolge emotivamente soprattutto la mamma anche se comunque mette alla prova l'intero nucleo famigliare.
In ogni mamma fanno capolino gli inevitabili sensi di colpa soprattutto se il bimbo è ancora molto piccolo e si è "costrette" a ritornare al lavoro ma lo stesso atteggiamento si ritrova anche per l'inserimento alla materna se il piccolo non era stato precedentemente al nido.
Nel piccolino potrebbe sorgere il timore di essere abbandonato dalla propria mamma visto che, per almeno i primi 18 mesi di vita, un bambino ha la necessità di un rapporto molto stretto con una figura di riferimento che di solito è appunto quella materna.
Si parla sempre in linea generale perchè ogni singolo bambino ha le proprie esigenze legate anche alle esperienze con gli adulti che lo circondano.
Questi sono dieci consigli affinché l'ingresso al nido non costituisca un trauma per il piccolo e un motivo di preoccupazione per i genitori.
  • L'ingresso al nido costituisce la prima vera prova che il bambino deve affrontare lontano dal calore e dall'affetto di mamma e papà. È importante, perciò, che genitori ed educatori operino affinché questo momento venga vissuto dal piccolo nel modo meno traumatico possibile.
  • Se la scelta del Nido è stata ragionata e oculata non dovrebbero esserci problemi. Sarebbe bene, comunque, che i genitori fissassero un incontro preliminare con gli insegnanti per conoscerne personalmente il metodo didattico e per prendere visone di quelle che sono le strutture preposte ad accogliere il piccolo.
  • Trattandosi di un momento di distacco, è bene mettere in conto un periodo di prova che viene comunemente definito inserimento durante il quale uno dei genitori trascorre al nido qualche ora con il bambino accanto alle educatrici per rendere l'allontanamento meno traumatico.
  • I primi tempi sarebbe bene optare per una formula part time.
  • È bene ricordare che nei primi mesi sono i genitori a doversi piegare alle esigenze del bambino e non viceversa. L'inserimento al Nido deve avvenire, perciò, in modo graduale.
  • La fase di inserimento non serve solo per abituare il bimbo al distacco dalla mamma e dal papà, ma anche a questi ultimi per conoscere meglio le educatrici e stabilire con loro un rapporto di collaborazione e aiuto reciproco.
  • Se durante i primi giorni da solo il piccolo piange e strilla dando chiari segnali di disagio, sarebbe bene non cedere e proseguire sulla strada intrapresa concedendogli più tempo per abituarsi al cambiamento senza per questo mollare il colpo sulla scelta effettuata.
  • Dopo il primo periodo, è bene procedere per un distacco netto e deciso.
  • Le fughe alla chetichella, gli improvvisi ritorni, i sensi di colpa non servono a nulla in questo periodo e sono, anzi, controproducenti.
  • Nel periodo dell'inserimento, la fiducia nei confronti delle insegnanti deve essere totale e assoluta. Il vostro ruolo di genitori non ne viene assolutamente minato, ma il piccolo imparerà a fidarsi solo di persone verso le quali anche voi mostrerete fiducia.

lunedì 16 marzo 2009

La merenda

Ecco per voi i cinque semplici consigli pratici per fare in modo che la merenda sia per i vostri bambini un momento piacevole e nello stesso tempo rispecchi una vera alimentazione equilibrata:
  • le merende devono essere due nell’arco della giornata: una a metà mattina e una a metà pomeriggio. Tra la merenda e i pasti non devono passare meno di 2 ore. I pasti di ogni giornata devono essere 5 in tutto e tra un pasto e l’altro è consigliabile non consumare altri alimenti.
  • Ogni pasto deve essere consumato senza che si faccia qualcosa d’altro contemporaneamente. Bisogna educare i bambini a fare una cosa per volta e a farla bene, quindi anche alla merenda va dedicato tempo. Ogni cosa ha un suo tempo e in questo modo tutte le cose che si fannodiventano importanti. La merenda deve diventare un momento importante.
  • Non permettete ai vostri bambini di fare merenda sul divano, mentre sono in piedi che giocano ai videogiochi o mentre rincorrono un pallone. Anche il luogo della merenda è importante.
  • Gli alimenti che si possono consumare per la merenda devono essere facilmente digeribili e velocemente assimilabili. Non ingolfate i vostri bambini con brioche farcite o con panini col salame. Meglio un buon bicchiere di latte (magari con una spolveratina di cacao) che contiene il calcio che fortifica e sviluppa le ossa. Ma sono tantissimi gli alimenti indicati per la merenda: frutta, verdura, gelati, yogurt, torte fatte in casa, ecc. Limitate le quantità di grassi e di zuccherie.
  • Prepate insieme ai vostri figli la merenda. Fateli cimentare fin da piccoli nelle loro abilità, nella preparazione di un budinoo di una torta insieme a voi. Sporcatevi le mani insieme a loro e, oltre alla gioia e alle risate, potrete dare loro il buon esempio che le cose più genuine sono quelleche si preparano con le proprie mani. Siate continuativi in queste sperimentazioni perché, così come la ripetitivitàdelle cattive abitudini porta a risultati dannosi,la ripetitività delle buone abitudini porta dei risultati magnifici!