martedì 17 marzo 2009

L'inserimento all'asilo

L'inserimento al nido di un figlio è un argomento sicuramente delicato che coinvolge emotivamente soprattutto la mamma anche se comunque mette alla prova l'intero nucleo famigliare.
In ogni mamma fanno capolino gli inevitabili sensi di colpa soprattutto se il bimbo è ancora molto piccolo e si è "costrette" a ritornare al lavoro ma lo stesso atteggiamento si ritrova anche per l'inserimento alla materna se il piccolo non era stato precedentemente al nido.
Nel piccolino potrebbe sorgere il timore di essere abbandonato dalla propria mamma visto che, per almeno i primi 18 mesi di vita, un bambino ha la necessità di un rapporto molto stretto con una figura di riferimento che di solito è appunto quella materna.
Si parla sempre in linea generale perchè ogni singolo bambino ha le proprie esigenze legate anche alle esperienze con gli adulti che lo circondano.
Questi sono dieci consigli affinché l'ingresso al nido non costituisca un trauma per il piccolo e un motivo di preoccupazione per i genitori.
  • L'ingresso al nido costituisce la prima vera prova che il bambino deve affrontare lontano dal calore e dall'affetto di mamma e papà. È importante, perciò, che genitori ed educatori operino affinché questo momento venga vissuto dal piccolo nel modo meno traumatico possibile.
  • Se la scelta del Nido è stata ragionata e oculata non dovrebbero esserci problemi. Sarebbe bene, comunque, che i genitori fissassero un incontro preliminare con gli insegnanti per conoscerne personalmente il metodo didattico e per prendere visone di quelle che sono le strutture preposte ad accogliere il piccolo.
  • Trattandosi di un momento di distacco, è bene mettere in conto un periodo di prova che viene comunemente definito inserimento durante il quale uno dei genitori trascorre al nido qualche ora con il bambino accanto alle educatrici per rendere l'allontanamento meno traumatico.
  • I primi tempi sarebbe bene optare per una formula part time.
  • È bene ricordare che nei primi mesi sono i genitori a doversi piegare alle esigenze del bambino e non viceversa. L'inserimento al Nido deve avvenire, perciò, in modo graduale.
  • La fase di inserimento non serve solo per abituare il bimbo al distacco dalla mamma e dal papà, ma anche a questi ultimi per conoscere meglio le educatrici e stabilire con loro un rapporto di collaborazione e aiuto reciproco.
  • Se durante i primi giorni da solo il piccolo piange e strilla dando chiari segnali di disagio, sarebbe bene non cedere e proseguire sulla strada intrapresa concedendogli più tempo per abituarsi al cambiamento senza per questo mollare il colpo sulla scelta effettuata.
  • Dopo il primo periodo, è bene procedere per un distacco netto e deciso.
  • Le fughe alla chetichella, gli improvvisi ritorni, i sensi di colpa non servono a nulla in questo periodo e sono, anzi, controproducenti.
  • Nel periodo dell'inserimento, la fiducia nei confronti delle insegnanti deve essere totale e assoluta. Il vostro ruolo di genitori non ne viene assolutamente minato, ma il piccolo imparerà a fidarsi solo di persone verso le quali anche voi mostrerete fiducia.

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