L'acetonemia o chetosi è una condizione molto frequente in età pediatrica ed è dovuta ad un disturbo momentaneo del metabolismo del bambino che, dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione dell'organismo, inizia a bruciare come fonte di energia alternativa anche i grassi, determinando in questo modo l'aumento nel sangue e nelle urine dei corpi chetonici (iperchetonemia) fino al raggiungimento di livelli tossici. Nel tentativo di diminuirne la concentrazione nel sangue, l'organismo inizia ad eliminare con le urine gli acidi acetoacetico e il 3-idrossi-butirrico (possono essere evidenziati nelle urine con l'ausilio degli stick urinari per la ricerca della chetonuria, acquistabili in tutte le farmacie) e, attraverso i polmoni, l'acetone: quest'ultimo, a contatto con l'aria, sprigiona il caratteristico odore di frutta matura. Le cause
L'acetone e i corpi che tonici, sono dovuti, nella maggior parte dei casi, a difetti alimentari, in particolare in seguito ad una alimentazione troppo ricca di grassi; tuttavia può manifestarsi anche in seguito a digiuno prolungato, durante gli "stress" infettivi febbrili che possono provocare sia l'aumento della secrezione di ormoni che metabolizzano i grassi che il rifiuto del cibo; un'eccessiva assunzione di cibi troppo grassi, quali patatine fritte, cioccolata, fritti ecc.; in condizioni di carenza di insulina per il ruolo insostituibile di questo ormone nel trasporto del glucosio all'interno delle cellule dove avvengono i processi di produzione energetica (diabete); dopo uno sforzo fisico intenso e prolungato; stati di shock; malattie del fegato.
In casi ancor più rari l'acetone può essere provocato da fattori psichici, come un forte dispiacere, una continua preoccupazione, paura e rabbia e da difetti congeniti del metabolismo e avvelenamento da alcool etilico e salicilati.
I sintomi
Il sintomo classico è l'odore caratteristico dell'alito, che sa di frutta troppo matura e che viene subito notato dai genitori. L'accumulo progressivo di chetoni nel sangue provoca poi un senso generale di malessere con la comparsa di vomito, mal di pancia, mal di testa, scarsa vivacità, occhi cerchiati, volto affilato, una forte e intensa patinatura (solitamente di colore biancastro/giallognolo) della lingua, mucose disidratate, respiro profondo e frequente, fino a giungere, in rarissimi casi, alla comparsa di alterazioni della coscienza.
Cosa fare
Per accertare che il proprio bambino sia affetto da acetone é necessario fare un esame delle urine. Se questo risulta positivo, sarà bene sottoporlo ad una dieta povera di cibi contenenti grassi (tra cui il latte e suoi derivati) e ricca di alimenti dolci e senza grassi (spremute, the, camomilla, succhi di frutta, bibite senza gas aggiunti) da somministrare a piccoli sorsi in caso di vomito. In questo modo si reintegrano le sue scorte di energia e l'organismo riprende ad utilizzare come combustibile gli zuccheri: nel giro di 2 -3 giorni si vedrà la progressiva riduzione dei chetoni nelle urine e il piccolo si sentirà completamente ristabilito, tanto da permettere la rialimentazione che dovrà, comunque, restare per alcuni giorni a basso contenuto di grassi.
Prevenzione
La prevenzione delle crisi di acetone consiste nell'eliminare o per lo meno ridurre dalla dieta del piccolo latte intero, yogurt intero, gelato, burro, cioccolata, biscotti frollini, brioches, merende confezionate, carni rosse, salumi, insaccati, uova, formaggi, fritti, maionese, panna e crema, privilegiando invece latte parzialmente scremato o latte scremato, yogurt magro, pane, fette biscottate, marmellata, miele, frutta, tè, camomilla, pasta, riso, semolino, brodo vegetale, carni bianche come pollo, vitello, coniglio, tacchino ai ferri o lessati, pesce, verdure di qualsiasi tipo lessate, cotte a vapore o crude, legumi, olio extravergine di oliva, frutta, acqua e succhi di frutta.
L'acetone e i corpi che tonici, sono dovuti, nella maggior parte dei casi, a difetti alimentari, in particolare in seguito ad una alimentazione troppo ricca di grassi; tuttavia può manifestarsi anche in seguito a digiuno prolungato, durante gli "stress" infettivi febbrili che possono provocare sia l'aumento della secrezione di ormoni che metabolizzano i grassi che il rifiuto del cibo; un'eccessiva assunzione di cibi troppo grassi, quali patatine fritte, cioccolata, fritti ecc.; in condizioni di carenza di insulina per il ruolo insostituibile di questo ormone nel trasporto del glucosio all'interno delle cellule dove avvengono i processi di produzione energetica (diabete); dopo uno sforzo fisico intenso e prolungato; stati di shock; malattie del fegato.
In casi ancor più rari l'acetone può essere provocato da fattori psichici, come un forte dispiacere, una continua preoccupazione, paura e rabbia e da difetti congeniti del metabolismo e avvelenamento da alcool etilico e salicilati.
I sintomi
Il sintomo classico è l'odore caratteristico dell'alito, che sa di frutta troppo matura e che viene subito notato dai genitori. L'accumulo progressivo di chetoni nel sangue provoca poi un senso generale di malessere con la comparsa di vomito, mal di pancia, mal di testa, scarsa vivacità, occhi cerchiati, volto affilato, una forte e intensa patinatura (solitamente di colore biancastro/giallognolo) della lingua, mucose disidratate, respiro profondo e frequente, fino a giungere, in rarissimi casi, alla comparsa di alterazioni della coscienza.
Cosa fare
Per accertare che il proprio bambino sia affetto da acetone é necessario fare un esame delle urine. Se questo risulta positivo, sarà bene sottoporlo ad una dieta povera di cibi contenenti grassi (tra cui il latte e suoi derivati) e ricca di alimenti dolci e senza grassi (spremute, the, camomilla, succhi di frutta, bibite senza gas aggiunti) da somministrare a piccoli sorsi in caso di vomito. In questo modo si reintegrano le sue scorte di energia e l'organismo riprende ad utilizzare come combustibile gli zuccheri: nel giro di 2 -3 giorni si vedrà la progressiva riduzione dei chetoni nelle urine e il piccolo si sentirà completamente ristabilito, tanto da permettere la rialimentazione che dovrà, comunque, restare per alcuni giorni a basso contenuto di grassi.
Prevenzione
La prevenzione delle crisi di acetone consiste nell'eliminare o per lo meno ridurre dalla dieta del piccolo latte intero, yogurt intero, gelato, burro, cioccolata, biscotti frollini, brioches, merende confezionate, carni rosse, salumi, insaccati, uova, formaggi, fritti, maionese, panna e crema, privilegiando invece latte parzialmente scremato o latte scremato, yogurt magro, pane, fette biscottate, marmellata, miele, frutta, tè, camomilla, pasta, riso, semolino, brodo vegetale, carni bianche come pollo, vitello, coniglio, tacchino ai ferri o lessati, pesce, verdure di qualsiasi tipo lessate, cotte a vapore o crude, legumi, olio extravergine di oliva, frutta, acqua e succhi di frutta.
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