Per molti bambini, a partire dai 2-3 anni di età, il mondo pullula di minacce immaginarie: dall'uomo nero al coccodrillo, ai mostri sotto al lettoo negli angoli bui.
Come rassicurarli?
Se la paura del buio o un brutto sogno impediscono al bambino di dormire, coccole e rassicurazioni lo aiuteranno a calmarsi.
L'importante è non portarlo nel lettone: sarebbe un modo per enfatizzare troppo la cosa.
La paura, infatti, come la rabbia e la gioia, è semplicemente un emozione primaria.
Appartiene a tutti ed ha anche una funzione: senza, infatti, ci esporremmo ad inutili pericoli.
Da evitare, invece, reazioni che possono farlo sentire in colpa come "Ma dai, non ti vergogli??". Come pure gli avvilenti confronti con bambini piu coraggiosi o le frasi come "Dai che ormai sei grande".
Queste paure infatti, non si giudicano: verso i 6-7 anni, spariranno da sole.
Se il bambino è molto impressionabile però, bisognerebbe cercare di non esporlo a scene paurose ed anche evitare di parlarne in casa, ad esempio commentando episodi di cronaca nera visti nel TG.
Occorre poi capire con chiarezza quali sono le paure del nostro bambino, facendosi spiegare nei dettagli cosa lo spaventa. Per esorcizzare le sue paure si potrebbero fare dei disegni, da colorare poi insieme, con gli acquarelli o con i pastelli: in questo modo lo stimolo ansiogeno perde le sue caratteristiche negative e diventa un innocuo gioco da fare insieme ai genitori.
Più i genitori si mostrano sicuri di sé, per niente spaventati, più il bambino riesce ad elaborare la sua paura ed a cacciare i mostri della notte dalla sua vita.
Accendere una piccola luce notturna, tenere aperte le serrande se si vive in una zona luminosa, può essere di grande aiuto per i momenti più difficili.
Se neanche questo è d’aiuto, si può cercare di spostare i mobili della cameretta, con l’aiuto del bambino, per cercare di togliere gli oggetti che lo spaventano nel buio.
Infine, l’ultima possibilità prima di cercare un aiuto professionale, è quella di stare accanto al bambino o durante l’addormentamento ed andare sul suo letto ogni volta che si sveglia, (per poi tornare sul proprio quando si è addormentato).
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